Pensierini un po’ inflazionati, ma sempre carini

By Richard / Maggio, 19, 2011 / 0 comments

Dopo aver scoperto che finalmente, dopo anni di incessanti richieste al Customer Care del Mulino Bianco (a quanto pare comunque non sono stata l’unica a telefonare..), sta per ritornare la migliore merendina del mondo: il Soldino, sono matematicamente scivolata in un piacevole periodo “Remember time”. Aiutata nei ricordi da un’amica afflitta da sindrome di Peter Pan tardiva e dalla lettura di numerosi blog a tema, ecco un distillato di ricordi:

Noi che giocavamo a fiori, frutta e città (e la città con la Z era sempre Zara)
Noi che con le 1000 Lire di carta prendevamo 10 pacchetti di figurine
Noi che avevamo la casa di Barbie con l’ascensore
Noi che avevamo la pista Polistil
Noi che avevamo il nascondiglio segreto con il passaggio segreto
Noi che nei prati al buio tra il frinire dei grilli scorgevamo ancora le lucciole e non sapevamo sarebbero state le ultime
Noi che a volte si litigava
Noi che dopo 5 minuti era già tutto dimenticato
Noi che ” Se non mi fai giocare, non sei più mia amica”
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri e ci toccava riavvolgerle con la Bic
Noi che avevamo i cartoni animati belli
Noi che a Natale guardavamo “Il piccolo Lord” perchè lo davano fisso
Noi che ci emozionavamo per un bacio sulla guancia
Noi che telefonavamo di nascosto
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno (e la maestra ci beccava sempre)
Noi che sapevamo che era ora di cena perchè c’era Happy Days
Noi che giocavamo a nascondino a tutte le ore
Noi che se avevi Vicolo Corto e Vicolo Stretto perdevi di sicuro
Noi che suonavamo il campanello per chiedere se c’era l’amico in casa
Noi che ogni volta che suonavamo rispondeva la madre
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo
Noi che pensavamo di avere segreti
Noi che i segreti li avevamo davvero
Noi che non sapevamo leggere il termometro
Noi che i termometri li rompevamo e le palline di mercurio giravano per tutta la casa
Noi che quando a scuola c’era l’ora di ginnastica (e mica solo quel giorno) partivamo da casa in tuta
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca
Noi che non sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella..fai merenda con Girella!
Noi che bevevamo esclusivamente il Billy all’arancia
Noi che compravamo gli ovetti Kinder per trovare il puffo falegname
Noi che avevamo il mappamondo con la luce dentro
Noi che odiavamo il minestrone
Noi che non sapevamo leggere l’orologio a lancette (fatto salvo il flick flack)
Noi che però sapevamo che erano le 4 perchè stava per iniziare Bim Bum Bam
Noi che ci superemozionavamo se dovevamo salire su un treno, magari per andare a Venezia
Noi che ci si sdraiava sul prato e si cercava di dare forme alle nuvole
Noi che sfogliavamo i libri dei compiti delle vacanze solo per sentire l’odore particolare della carta
Noi che se ci cadeva un frutto per terra lo pulivamo e lo mangiavamo lo stesso
Noi che “Il pallone è mio e decido io”
Noi che stavamo dietro casa a giocare “Finchè non fa buio” e poi non si vedeva nulla, ma si stava fuori uguale
Noi che a scuola usavamo gli astucci che si aprivano a portafoglio e nei quali regolarmente si rompeva l’elastico che teneva la gomma o il temperino
Noi che a scuola si andava a piedi
Noi che se c’era la neve si restava alla finestra a guardarla
Noi che come smetteva, allora..Tutti di sotto!!!
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti in nostri compagni di classe
Noi che avevamo paura che qualcuno non venisse, ma poi c’erano tutti.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra

Noi che fra amici eravamo tutti diversi, ma che in fondo siamo stati tutti uguali.

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